Le ceramidi sono molecole lipidiche formate da sfingosina (o fitosfingosina) unita ad un acido grasso di lunghezza variabile.
Nello strato corneo (quello più
esterno che è in contatto con l’ambiente e sul quale applichiamo i nostri
cosmetici) ne hanno identificate più di 300 tipologie, diverse per la lunghezza
dell’acido grasso e per la presenza di gruppi funzionali (OH, ossidrili) in
grado di legare acqua.
Vengono
prodotte e rilasciate dai cheratinociti dell’epidermide, nello specifico dai cheratinociti
dello strato granuloso, le ultime cellule vive dell’epidermide.
Una volta riversate all’esterno, assieme a colesterolo (35-40%) e ad acidi grassi saturi a lunga catena (10-15%), le ceramidi danno vita al “cemento lipidico epidermico” in grado di incollare i corneociti e mantenere la coesione cellulare, rallentando la traspirazione cutanea (TEWL: trans epidermal water loss).
Una pelle sana presenta una barriera lipidica compatta che conferisce idratazione ed elasticità; se la composizione del cemento è alterata per la mancanza di un componente, la funzione barriera è compromessa e la pelle si disidrata, diventa rossa e si irrita.
Dermatite
atopica e psoriasi sono riconducibili ad una carenza di ceramidi.
La
ceramide più grande e più complessa presente a livello dello strato corneo è la
Ceramide 1 che stabilizza le altre ceramidi e funge da collegamento tra i
corneociti. La sua carenza provoca una condizione di eccessiva secchezza
cutanea chiamata “xerosi cutanea”.
L’aspetto
più interessante delle ceramidi, emerso negli ultimi anni, è la capacità di
fungere da messaggeri: enzimi specifici chiamati ceramidasi, sono in grado di trasformarle
in sfingosina e fitosfingosina: messaggeri intracellulari dei cheratinociti in
grado di regolarne alcune funzioni quali: differenziamento, proliferazione
cellulare e morte.
In
campo dermocosmetico si ottengono per via biotecnologica dal lievito (Ceramide
3 o Ceramide 6) o dal mondo vegetale (cera d’api o cera di jojoba) o sono di
sintesi; si utilizzano anche derivati delle ceramidi come fitosfingosina o
altri sfingolipidi che hanno mostrato un’azione simile alle ceramidi stesse.
Utili in caso di pelle disidratata, secca, ipolipidica, sensibile, matura.
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