lunedì 8 giugno 2015

FORMALDEIDE: NOVITA'


La formaldeide è una sostanza utilizzata nei prodotti cosmetici con le seguenti funzioni: conservante, indurente nelle lacche per unghie-lisciante capillare.
Di questa sostanza e dei suoi cessori ho ampiamente parlato in questo post.
La formaldeide è una sostanza pericolosa, vediamo le ultime novità che la riguardano.




DAL REGOLAMENTO 605/2014
Il Regolamento (CE) n 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze chimiche e delle miscele circolanti nell’Unione Europea (entrato in vigore il 20 gennaio 2009), classifica la formaldeide come “carcinogeno di categoria 2 (indicazione di pericolo H351) ossia: sospettato di provocare il cancro”.
Il Regolamento 1272 è stato successivamente modificato con il Regolamento 605/2014 che riclassifica la formaldeide come “carcinogeno di categoria 1B (indicazione di pericolo H350) ossia: può provocare il cancro”. Tale riclassificazione doveva entrare in vigore l’1 aprile 2015, ma il termine è stato spostato all’1 gennaio 2016.
Questa classificazione è importante ove la formaldeide sia presente e dove ci siano lavoratori esposti.




DALLA REVISIONE DEL 16 DICEMBRE 2014: FORMALDEIDE NEI PRODOTTI INDURENTI PER LE UNGHIE - REGOLAMENTO 1223/09
SCCS (Comitato Scientifico sulla Salute dei consumatori) in seguito alla nuova riclassificazione della formaldeide a carcinogeno di categoria 1B, ne ha rivalutato l’utilizzo nei prodotti indurenti per le unghie. La formaldeide è in grado di formare legami crociati (cross-linking – legami tra catene polipeptidiche differenti o all’interno della stessa catena) con la cheratina delle unghie e per tale motivo è la sostanza che maggiormente si utilizza negli indurenti, grazie anche al suo basso peso molecolare ed alla sua elevata capacità penetrativa nella lamina ungueale.
La maggior parte degli indurenti contiene una soluzione acquosa di formaldeide (formaldeide idrata, glicole metilenico, formalina) che va passata sull’intera unghia o su parti di essa.
Il Comitato Scientifico ha confermato che una concentrazione massima del 2,2% negli indurenti per unghie (anziché 5% com’era in precedenza, con l’obbligo di indicare in etichetta le avvertenze “contiene formaldeide” e “proteggere la pipite con una sostanza grassa”) può essere ritenuto sicuro, in quanto la concentrazione di formaldeide nell’ambiente d’uso, dopo l’applicazione, si riduce in pochi minuti.
Per ridurre l’inalazione di formaldeide quando si applica il prodotto, l’ambiente di utilizzo dovrebbe essere ventilato. Gli indurenti per le unghie vanno utilizzati attentamente soprattutto nei soggetti sensibilizzati nei quali la formaldeide è in grado di indurre allergia anche a concentrazioni molto basse (0,006%); il Comitato Scientifico raccomanda inoltre di non esporre a prodotti che contengono formaldeide le unghie gravemente danneggiate.
In questo parere non è stato valutato l'uso professionale relativo all'applicazione di indurenti per le unghie.
Ricordo che il Regolamento 1223/09 prevede il divieto nei prodotti cosmetici di sostanze classificate come (CMR) sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, categoria 1A o 1B, ad eccezione dei casi in cui siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni:


  • Conformità ai requisiti di sicurezza alimentare (Regolamento 178/2002);
  • Non siano disponibili sostanze alternative idonee;
  • L'utilizzo sia destinato ad un uso particolare con esposizione nota;
  • Le sostanze siano state valutate e ritenute sicure da SCCS per l'impiego nei prodotti cosmetici, in considerazione dell'esposizione, sia dai prodotti in questione, sia da altre fonti.




ACIDO GLIOSSILICO IN SOSTITUZIONE DELLA FORMALDEIDE NELLE STIRATURE SEMIPERMANENTI
La ricerca sta valutando sostanze alternative più sicure ed ecocompatibili rispetto alla formaldeide per lisciare i capelli.
Tra le varie sostanze vi è l’acido gliossilico, una molecola organica di formula C2H2O3, già impiegata nei prodotti per la stiratura semipermanente (prodotti in grado di mantenere la forma liscia dopo non meno di sei lavaggi con cicli di acqua e shampoo).
L'acido gliossilico è una molecola diversa dai "cessori di formaldeide", va utilizzata comunque evitando il contatto con la pelle della cliente, lavorando in locali ben areati ed indossando guanti protettivi: in questo modo si possono evitare spiacevoli irritazioni, soprattutto su cute reattiva.

Formula di struttura dell'Acido Gliossilico

È stato condotto in particolare uno studio (Boga C., Micheletti G., Ascari F., et al. Int. J. Cosmetic. Sci. 2014, 36:549-470) per analizzare le tipologie di interazioni coinvolte nei trattamenti liscianti con acido gliossilico, utilizzando come campione pelo di Yak e capelli ricci umani. I campioni sono stati sottoposti a trattamento con acido gliossilico in diverse condizioni e valutati dopo ogni passaggio di stiratura. Sono stati evidenziati cambiamenti nella struttura cheratinica in particolare nei ponti disolfuro, una diminuzione di residui di serina e la formazione di immine. Cosa importante si è visto come la lisciatura produca la maggior parte delle modifiche (riarrangiamenti conformazionali) all’interno del capello (corteccia) piuttosto che sulla cuticola.

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