LA PELLE COMUNICA
La
cute è l’organo più esteso del nostro corpo ed è formato da tre strati che, dal
più profondo al più superficiale, sono ipoderma, derma ed epidermide; in essa i
sistemi nervoso, endocrino e immunitario sono in comunicazione e cooperano
attivamente per svolgere due funzioni principali: difendere la pelle da agenti
biologici, fisici e chimici e raccogliere tutte le informazioni sensoriali
ricevute dall’ambiente per trasmetterle al cervello.
La
pelle fa da diaframma, è il confine tra il sé ed il mondo esterno; la pelle ci
protegge, ci mette in contatto con l’altro, è uno strumento di relazione e di
comunicazione.
Sono
profondi i legami tra psiche e pelle
ed anche il nostro linguaggio è ricco di modi di dire che le mettono in
relazione: “bianco dalla paura”, “verde dalla rabbia”, “rosso per la vergogna”,
“essere amici per la pelle”, “avere i nervi a fior di pelle”.
E
il legame si spiega fin dallo sviluppo embrionale: l’epidermide, lo strato più superficiale, sul quale sono “visibili”
le emozioni e sul quale applichiamo i nostri cosmetici, e il sistema nervoso originano dallo stesso
tessuto embrionale: l’ectoderma. Il differenziamento successivo porterà epidermide
e sistema nervoso a svolgere funzioni diverse ma per tutta la vita manterranno
una connessione tanto da essere chiamati “gemelli separati alla nascita”.
Quante volte abbiamo sentito parlare di malattie “psicosomatiche” nelle quali
un disturbo psicologico ed emotivo si manifesta proprio sull’epidermide? Ne
sono un esempio la vitiligine, la psoriasi e la dermatite atopica.
Nella
pelle vi è una fitta rete nervosa che percepisce stimoli di varia natura a
seguito dei quali vengono rilasciati neurotrasmettitori che agiscono come
messaggeri sulle stesse cellule cutanee e sull’encefalo.
La
rete nervosa origina dal midollo spinale con fibre che giungono all’ipoderma e quindi
al derma, dove si ramificano andando a formare corpuscoli (situati più o meno
profondamente) e terminazioni libere amieliniche di piccolo calibro (chiamate
fibre C), che penetrano nell’epidermide e che percepiscono le sensazioni più
fini.
Sono
proprio le fibre C, le terminazioni più superficiali, a svolgere funzioni importanti
in quanto, a seguito di determinati stimoli sensoriali, sono in grado di
produrre e liberare neurotrasmettitori e neuropeptidi (serotonina, dopamina,
ossitocina) che modulano l’attività:
·
delle
cellule epidermiche: i cheratinociti che formano il muro multistrato
protettivo e le cellule di Langerhans con funzione immunitaria; lo
stress prolungato promuove la liberazione del cortisolo determinando una
riduzione delle funzioni immunologiche delle cellule di Langerhans con la
conseguente comparsa di secchezza e ruvidità cutanee;
·
delle
cellule vasali;
·
di
altre cellule come i mastociti che intervengono per esempio nelle reazioni
allergiche.
Esistono
cosmetici capaci di stimolare il sistema nervoso amplificando o inibendo
neurotrasmettitori e quindi in grado di agire sulle nostre emozioni?
I NEUROCOSMETICI
Il
termine “Neurocosmetici” è stato coniato nel 2000 dal francese Laurent Misery,
docente di dermatologia presso l’università di Brest e identifica prodotti
cosmetici i cui ingredienti sono in grado di modulare la comunicazione tra
ambiente, pelle e sistema nervoso; le fibre sensoriali vengono stimolate a
rilasciare neuromodulatori capaci di influenzare positivamente la pelle e
migliorarne le funzionalità.
Accanto
a specifici ingredienti attivi, contribuiscono ad apportare benefici a
più livelli anche la profumazione, avvolgente e inebriante, la colorazione
accattivante e la texture gradevole e piacevole: il tocco positivo sulla
pelle induce la liberazione di endorfine, generando sentimenti di benessere e
positività.
Tra
gli ingredienti attivi di un neurocosmetico troviamo:
Peptidi biomimetici
Sono
ingredienti che esercitano un’azione mirata che simula quella di proteine esistenti in
natura; si tratta di sostanze di piccole dimensioni, formate da sequenze da tre al massimo otto aminoacidi,
simili a quelle della parte attiva di una proteina naturale con un’azione
specifica da “mimare”.
Tra
i peptidi
biomimetici troviamo
ad esempio il “peptide riparatore del DNA” (INCI:
Acetyl Hexapeptide-51) progettato per migliorare le difese cellulari,
rallentare l’invecchiamento e ridurre i danni da radicali liberi; i peptidi
biomimetici per la “ridensificazione dermica” (INCI: Acetyl tetrapeptide-17, Palmitoyl
Tripeptide-28, Palmitoyl Tetrapeptide-7, Palmitoyl Pentapeptide-4) che mimano l’azione del fattore di
crescita tissutale naturale TGF-β (Tissular Growth Factor-Beta) portando alla sintesi di collagene
ed elastina; il peptide “botox like” (INCI: Palmitoyl hexapeptide-19) ad azione
miorilassante e decontratturante che inibisce a livello presinaptico il
rilascio dell’acetilcolina con inibizione della contrazione muscolare.
Omega 3-6
Acidi
grassi essenziali presenti negli oli vegetali, agiscono come neurotrasmettitori
importanti nel ripristinare il film lipidico cutaneo, diminuire la
traspirazione cutanea e diminuire l’effetto degli stress ambientali.
Ceramidi
Si
tratta di molecole presenti nel cemento epidermico, la sostanza grassa che
incolla i corneociti epidermici, capaci di creare una barriera ottimale contro
la disidratazione cutanea.
Oli essenziali
Le
fragranze arricchiscono sensorialmente i neurocosmetici, evocano ricordi e
modulano attività fisiologiche cutanee: la pelle si decontrae e risulta più
luminosa e uniforme.
Il
sistema olfattivo infatti, il più antico dei nostri sensi, è collegato al
sistema limbico (controlla le emozioni e gli stati d’animo), a sua volta in
connessione con l’amigdala che si occupa dell’elaborazione e con l’ippocampo,
preposto alla formazione della memoria: i ricordi legati alla sfera olfattiva persistono
nel tempo più di quelli originati dalla memoria visiva!
IN CONCLUSIONE
La
pelle rappresenta nel suo insieme un organo nervoso-endocrino-immunitario (si
vedano anche gli studi della PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia) e condivide
con il sistema nervoso la medesima origine embriologica; esiste un continuo
flusso di segnali tra il sistema nervoso, immunitario, cutaneo ed endocrino.
Queste
scoperte hanno dato il via ad una serie di ricerche in campo
neuro-cosmetologico che hanno portato a formulare cosmetici in grado di
“parlare” con le cellule della pelle e di svolgere un’attività globale
mente-corpo in una visione olistica dove la mente ed il corpo sono
indivisibili.
Grazie all’uso di questi particolari cosmetici è possibile regolarizzare il turnover cellulare, modulare l’attività dei fibroblasti, migliorare l’aspetto della pelle, la sua idratazione ed il benessere generale.
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