Come tutti gli
antiossidanti, il BHA è una molecola in grado di stabilizzare il prodotto
finito: evita l’irrancidimento del cosmetico ed agisce su sostanze quali fragranze,
attivi insaturi ma soprattutto sui grassi vegetali in particolar modo sulla
componente insatura; anche i grassi saturi sono soggetti ai fenomeni di
ossidazione, ma con maggior difficoltà.
L’uso degli
antiossidanti è fondamentale in quanto le sostanze ossidate, oltre a presentare
caratteristiche organolettiche poco accettabili (odore, colore), si comportano
da irritanti cutanei.
L’ossidazione dipende
da vari fattori quali: la disponibilità di ossigeno ed il grado di
insaturazione degli acidi grassi, ma anche la presenza di cofattori come luce,
metalli e calore.
La reazione di
ossidazione è una reazione a catena che si propaga con formazione di molecole
instabili – i radicali liberi, spesse volte volatili e responsabili del
classico odore che accompagna l’irrancidimento. La reazione di propagazione
termina quando viene consumato tutto l’ossigeno e quando i radicali liberi
iniziano a reagire tra di loro formando specie non reattive.
Per prevenire o
ritardare i fenomeni di ossidazione lipidica è possibile adottare alcuni
accorgimenti quali: stoccare le materie lipidiche al riparo da luce e calore e
in contenitori non metallici; utilizzare nel prodotto finito delle sostanze
antiossidanti, chelanti dei metalli (ad esempio EDTA), filtri UV.
Gli antiossidanti
hanno la funzione di donare un atomo di idrogeno e di interrompere in questo
modo la reazione di propagazione.
Tra le sostanze più
utilizzate nei cosmetici ad attività antiossidante vi sono:
BHA:
Butilidrossianisolo
BHT:
Butilidrossitoluolo o Butilidorssitoluene
TBHQ:
ter-Butilidrochinone
Propyl Gallate
Vitamina E:
Tocopherol (delta)
Vitamina C:
Ascorbic Acid
Acido citrico
Perché l’antiossidante
svolga la sua funzione deve essere liposolubile.
Per quanto riguarda
la quantità ammessa di antiossidanti, né in EU, né in USA vi sono particolari
restrizioni relative all’uso di antiossidanti. Il gruppo di esperti del CIR
(Cosmetic Ingredient Review) ha stabilito comunque dei limiti di dosaggio non
superiori all’1%.
Il BHA è chimicamente
un fenolo alchilato (chimicamente si tratta di una miscela di due isomeri); si
presenta come una polvere bianca o leggermente gialla, poco solubile in acqua e
solubile in solventi organici e grassi. Viene impiegato a concentrazioni non
superiori all’1%. È un antiossidante sintetico, usato da solo o in associazione
con il BHT.
Il BHA è annoverato
fra le sostanze che possono essere potenziali disgregatori endocrini cioè
sostanze che possono alterare in maniera significativa la funzione del sistema
endocrino od ormonale negli animali e quindi nell’uomo, anche a dosi molto
basse. Il sistema endocrino è responsabile della regolazione di innumerevoli
funzioni del corpo, i disgregatori endocrini possono interferire con la
produzione, il rilascio, il trasporto, il metabolismo di ormoni naturali del
corpo umano.
Per quanto riguarda
l’utilizzo del BHA nei cibi, sono stati condotti esperimenti in vitro ed in
vivo su cavie da laboratorio; una trattazione approfondita (in inglese del 2011)
scritta dell’EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare) la trovate QUI.
E per quanto
riguarda i cosmetici?
Una valutazione è stata
condotta dal CIR nel 2006, QUI potete trovare le percentuali di utilizzo nei
prodotti cosmetici.
In attesa di dati
più aggiornati, potremmo scegliere cosmetici che contengono antiossidanti di
derivazione naturale come quelli ricavati dalle Labiatae ricche in polifenoli
diterpenici: rosmarino, origano, melissa, timo e salvia.
BHA IN CUCINA
BHA IN CUCINA
Il butilidrossianisolo si utilizza nell'industria alimentare
come additivo ad azione antiossidante la cui sigla è E320.
LA
DGA è 0,5 mg/kg. Sono stati riportati casi di intolleranza (orticaria, cefalee,
vampate), dermatite da contatto. Si deposita nei grassi dell'organismo.
Per
maggiori info su questo ed altri additivi alimentari consiglio la guida del
Dott. Giannattasio.
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