lunedì 4 agosto 2014

TRICLOSAN

Formula molecolare del Triclosan
Il Triclosan è un’organoclorina creata negli anni 60 dello scorso secolo per prevenire le infezioni negli ospedali e come tutte le organoclorine è molto stabile, è dotata di lipofilia, quindi penetrabile attraverso la pelle, e si bioaccumula.
La cosmesi ne sfrutta l’azione antimicrobica e viene utilizzato soprattutto per modificare la flora microbica cutanea, raramente viene utilizzato come conservante cosmetico.

La nostra pelle, dal momento in cui nasciamo, è colonizzata da una flora microbica costituita in maggior parte da batteri Gram + soprattutto aerobi ed in misura minore Gram – e miceti, vivono anche batteri anaerobi come il Propionibacterium acnes soprattutto nelle zone ad alta densità di lipidi come il follicolo pilo sebaceo.
La flora microbica è molto importante in quanto ci difende dall’attacco di microrganismi transitori anche patogeni.
Il Tricolsan agisce nei confronti della flora microbica residente controllandone la crescita e la sua concentrazione massima nei prodotti cosmetici era fissata al 0,3%. Lo si trova ad esempio nei prodotti per pelli acneiche, nei deodoranti, nei colluttori, nei dentifrici antiplacca ed antitartaro, nei saponi solidi e liquidi e nei disinfettanti per le mani.
Provate a leggere l’etichetta del vostro igienizzante per le mani: sicuramente lo troverete fra gli ingredienti.

Chimicamente il Triclosan è un derivato clorurato del fenolo e la sua struttura chimica è simile a quella della diossina; è insolubile in acqua ma solubile in alcol, glicole propilenico e oli, viene inattivato da lecitina e Polysorbate 80.

Il Regolamento 358/2014 ha fissato nuovi limiti per il suo utilizzo:
“dentifrici, saponi per le mani, saponi per il corpo/gel doccia, deodoranti (non spray), ciprie e correttori, prodotti per le unghie e per la pulizia delle unghie delle mani e dei piedi prima dell’applicazione di unghie artificiali: concentrazione massima d’impiego: 0,3%
Colluttori: 0,2%

Il nuovo provvedimento è entrato in vigore il 30 aprile 2014; i nuovi prodotti potranno essere immessi sul mercato dal 30 ottobre 2014 (saranno presenti ancora i prodotti con la vecchia percentuale) e dal 30 luglio 2015 saranno messi a disposizione sul mercato dell’Unione solo i prodotti cosmetici che rispettano le prescrizioni del nuovo Regolamento.

Da anni si parla del Triclosan, perché?
Per il suo pessimo impatto ambientale nei confronti delle piante acquatiche e dei pesci, perché si bioaccumula nell’ambiente e quindi nei pesci, perché è stato ritrovato nel latte materno e nel plasma, perché ci sono studi che dimostrano come il Triclosan interferisca con il sistema endocrino, nello specifico con la produzione degli ormoni tiroidei T3 e T4.
Non ultimo: l’EPA, l’Environmental Protection Agency, americana, ha registrato il Triclosan come pesticida.

Alternative?

Utilizzare piante ricche in tannini e flavonoidi ad azione purificante e antisettica quali: Amamelide, Bardana, Betulla; e utilizzare l’olio essenziale di Melaleuca ad azione antibatterica e antimicrobica.

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