lunedì 26 novembre 2018

PALAU, ISOLA CARAIBICA DI BONAIRE, HAWAII, RIVIERA MAYA IN MESSICO: stati che mettono al bando alcuni filtri solari dall’effetto genotossico

Esiste un piccolo stato insulare nell’oceano Pacifico chiamato Palau, è formato da 250 isole di origine vulcanica e ci vivono circa 21 mila abitanti; fra le attrattive naturalistiche, Palau vanta una meravigliosa barriera corallina.
Le barriere coralline sono formazioni create dalla deposizione degli scheletri calcarei dei coralli: l’habitat che vi si crea è unico al mondo e purtroppo è ampiamente minacciato.
Fra le sostanze che alterano il delicato equilibrio delle barriere vi sono i FILTRI SOLARI che proteggono dai raggi UVA e UVB.


Dal 2020 nello stato di Palau sarà vietato l’utilizzo delle creme solari contenenti due filtri solari chimici: Oxybenzone (noto anche come Benzophenone-3) ed Ethylhexyl methoxycinnamate (noto anche con il nome di Octyl methoxycinnamate); dal 2021 anche nell’isola di Bonaire nei Caraibi; nella riserva Maya del Messico sono ammesse creme solari solo biodegradabili.


Il motivo?
Si tratta di sostanze chimiche che agiscono come interferenti endocrini.
Da anni si discute sugli effetti avversi delle creme solari sulle barriere coralline.

 

Uno studio pubblicato il 20 ottobre del 2015 sulla rivista “Archives of Environmental contamination and Toxycology” dal titolo “Toxicopathological Effects of the Sunscreen UV Filter, Oxybenzone (Benzophenone-3), on Coral Planulae and Cultured Primary Cells and Its Environmental Contamination in Hawaii and the U.S. Virgin Islands” ha dimostrato che l’Oxybenzone altera il DNA dei coralli e si trova in concentrazioni elevate nella barriera corallina delle Hawaii e dei Caraibi.

 

La ricerca ha studiato gli effetti in vivo ed in vitro dell’Oxybenzone sulla forma larvale (planula) del corallo Stylophora pistillata e di altre sei specie di coralli.

Questo filtro solare altera il DNA: le planule hanno mostrato un tasso crescente di sbiancamento all'aumentare delle concentrazioni di Oxybenzone che risulta quindi essere una sostanza genotossica.
Inoltre l'Oxybenzone si comporta da disgregatore endocrino scheletrico causando l'ossificazione della planula, che si chiude in sé stessa e muore.
Il fatto più importante e che basta una piccola quantità di Oxybenzone per causare danni irreversibili: nelle Hawaii e nei Caraibi le concentrazioni son risultate essere 12 volte superiori allo standard minimo di tossicità.

Nell’articolo si legge infatti che “…oxybenzone transformed planulae from a motile state to a deformed, sessile condition. Planulae exhibited an increasing rate of coral bleaching in response to increasing concentrations of oxybenzone. Oxybenzone is a genotoxicant to corals, exhibiting a positive relationship between DNA-AP lesions and increasing oxybenzone concentrations. Oxybenzone is a skeletal endocrine disruptor; it induced ossification of the planula, encasing the entire planula in its own skeleton …”.


L’articolo integrale al seguente link

Nessun commento:

Posta un commento

invia commenti