Anni
fa, al termine di un laboratorio di cosmesi naturale, sono stata avvicinata da
una giovane ragazza che ha iniziato a parlarmi della sua particolare
sensibilità verso alcune sostanze chimiche presenti nei detergenti per la casa,
nei cosmetici, nei cibi e nell’ambiente in generale.
Mi
raccontava di come, sin da piccola, le accadesse di svenire dopo aver annusato
odori particolari o come la sua pelle si infiammasse al contatto con alcuni cosmetici.
Era
la prima volta che sentivo parlare di Sensibilità
Chimica Multipla (MCS) e rimasi molto colpita dalla forza di volontà di
questa ragazza che, da sola, aveva iniziato a studiare la sua particolare sensibilità e a testare le
sostanze che le creavano problemi per poterle evitare, e quindi, modificare il
suo stile di vita e a trovare soluzioni alternative alla chimica di sintesi.
MCS: malattia o non
malattia? Questo il dilemma …
La
Sensibilità Chimica Multipla ha svariate definizioni, ad esempio “Malattia
ambientale” , “Ipereattività a sostanze chimiche”, “Malattia ambientale da
incapacità dell’organismo ad adattarsi a prodotti chimici contenuti in
cosmetici, carburanti, fumi di scarico, additivi presenti nei cibi”.
In
Italia, il Sistema Sanitario Nazionale non riconosce la MCS come malattia e la
considera una “Intolleranza Idiopatica”,
cioè una “Intolleranza senza una causa
definita, dovuta all’esposizione a sostanze chimiche generalmente tollerate da
altri individui”. Viene anche chiamata “Sindrome della fatica cronica” e
“Sindrome della Guerra del Golfo” (la MCS è stata sviluppata da oltre il 30%
dei soldati coinvolti nell’operazione Desert Storm).
Alcune
regioni italiane hanno iniziato negli ultimi anni a riconoscere questa
patologia: In Veneto ad esempio la MCS è stata riconosciuta nel 2013 come
“Patologia rara” ma ad oggi non sono ancora stati applicati i decreti
attuativi.
Non
c’è una definizione univoca e non ci sono nemmeno protocolli ufficiali ed il
Ministero della Salute afferma semplicemente che “la sindrome potrebbe essere legata a una condizione di suscettibilità
individuale piuttosto che alla tossicità delle sostanze”.
MCS: alcuni dati
L’età
di insorgenza della MCS è dai 18-20 anni le statistiche indicano più colpite,
le persone di sesso femminile per oltre l’80% del totale rapporto donne -
uomini è 3:1. L’evoluzione della malattia è graduale, da lievi alterazioni fino
ad arrivare, nei casi più gravi, a deficit fisici importanti ed isolamento
sociale con compromissione della qualità della vita.
Uno
studio australiano stima che i malati di MCS siano il 4% della popolazione
mondiale; negli Stati Uniti il 15% della popolazione ne è affetto ed è
considerata una malattia invalidante; l’OMS l’ha inserita nell’International Classification of Deseases (ICD-10)
sotto il codice T 78.4 come “allergia non
specifica”. Il Prof. Ugazio, professore emerito in patologia generale
indica come percentuale mondiale il 30%.
In
Italia non ci sono studi epidemiologici in grado di quantificare quanti malati
di MCS ci siano attualmente e quanti nuovi casi ci siano all’anno; ma un dato
del Ministero della salute indica una percentuale che va dal 3 al 6% della
popolazione che risulta essere sensibile a sostanze chimiche presenti
nell’ambiente.
MCS: sintomi
Le
persone affette da MCS, prima di arrivare ad una diagnosi precisa, percorrono
molte strade diverse che le vede passare da un medico e da un esame all’altro,
per poi essere indirizzati anche verso psichiatri o psicoterapeuti in quanto,
alcuni medici, concludono persino che la malattia potrebbe essere di origine
psicosomatica.
La
sintomatologia è variabile e sono descritti più di un centinaio di sintomi
associati alla MCS; chi ne è affetto prova nausea, dolori muscolo scheletrici
diffusi, tachicardia, affaticamento, difficoltà respiratoria e spesso bruciore
in tutto l’apparato respiratorio e la mucosa orale: le gengive, le narici, le
prime vie respiratorie letteralmente “bruciano” come se fossero stati messi a
contatto con acqua bollente. I sintomi si evidenziano anche a livello cutaneo
con secchezza, prurito, rossori improvvisi, orticaria.
Spesso
le persone con MCS sono costrette ad utilizzare una mascherina che copre il
naso e la bocca e, nei casi estremi, ad avere con sé una bomboletta di
ossigeno.
MCS: cause
Alcuni
studi genetici sono riusciti a individuare uno dei principali enzimi coinvolti,
il Glutatione Transferasi, un enzima che detossifica dai metalli pesanti
introdotti con la dieta o con alcuni farmaci ed in generale detossifica da
xenobiotici, cioè sostanze chimiche estranee al sistema biologico, si tratta di
contaminanti ambientali, agenti cancerogeni, sostanze che si formano con la
cottura dei cibi, alcol, additivi chimici, etc.
In
generale possiamo affermare che l’enzima Glutatione è l’agente detossificante
più efficace che il corpo umano possieda.
Le
persone affette da MCS mostrano anche un accumulo di sostanze tossiche nelle
cellule, un deficit di acidi grassi polinsaturi e una carenza di vitamina D.
MCS: sostanze coinvolte
MCS: sostanze coinvolte
Lo
scatenamento della crisi avviene per contatto,
ingestione e inalazione, anche di piccolissime dosi di sostanze, che normalmente sono tollerate dalla maggior parte delle
persone e che sono di uso comune e quotidiano.
Le
sostanze a cui le persone con MCS mostrano una elevata sensibilità sono
molteplici ma quelle maggiormente coinvolte sono: gas di scarico, vapori di
benzina, fumo di tabacco, di stufa e di combustione in genere, vernici –
pitture, esposizione a metalli, tessuti, prodotti per l’igiene della casa
(candeggina, ammorbidenti, detergenti, detersivi per stoviglie e bucato)
compresi profumatori per ambienti di qualsiasi tipo, cosmetici (tra cui
profumi, deodoranti, creme, prodotti per i capelli, etc.) farmaci, pesticidi -
fertilizzanti, alimenti (tra cui additivi) ma anche luce artificiale (neon),
campi elettromagnetici.
MCS & COSMETICI
MCS & COSMETICI
Le
persone affette da MCS devono iniziare ad utilizzare prodotti cosmetici
controllati e possibilmente certificati, privi di alcune sostanze dall’elevato
potere sensibilizzante ed allergizzante. Si tratta di sostanze a cui dovremmo
tutti prestare molta attenzione per l’impatto sulla nostra salute.
Ricordiamoci
che la nostra pelle viene in contatto fin dalla più tenera età con molti
cosmetici (pasta lenitiva, sapone per il bagnetto, talco,…) che contengono
spesso profumo: facciamo attenzione perché si potrebbero sviluppare in età
adulta dermatiti ed allergie.
Le
statistiche ci dicono che ogni giorno una donna utilizza 12 cosmetici (l’uomo
6), entrando in contatto con 126 sostanze diverse.
Ma
cosa sappiamo su queste sostanze? E qual è il loro effetto combinato? Restano
sullo strato corneo o riescono a penetrare all’interno della cute?
Quando
dobbiamo comprare un cosmetico difficilmente riusciamo a decifrarne l’INCI
ossia la lista degli ingredienti: nomi scritti in latino (es. paraffinum liquidum, cera alba), inglese (es. Sodium laureth sulfate, Imidazolidinyl urea), e presenza di
acronimi (BHA, PEG, PPG, DMDM Hydantoin).
Fra
questi ingredienti ve ne sono alcuni a cui dobbiamo prestare molta attenzione
perché sono fortemente irritanti e sensibilizzanti. Vediamoli:
PROFUMO – ALLERGENI
DEL PROFUMO
La
maggior parte dei cosmetici presenti in commercio contiene profumo “Parfum”… ma cosa si cela dietro questo
nome? Quante molecole sono state utilizzate per creare quella determinata fragranza?
Sicuramente più di una. E fra queste molecole ne son state identificate 26,
naturali o sintetiche, dotate di potere allergizzante che vanno scritte al di
fuori della parola Parfum, se
utilizzate.
Sicuramente
le persone con MCS devono evitare qualsiasi tipo di profumo soprattutto
sintetico ma facciamo attenzione anche alla pelle dei bambini: molti
dermatologi sconsigliano l’utilizzo di cosmetici profumati in tenera età per
evitare che la pelle si sensibilizzi e che, un domani, si manifestino casi di
dermatite atopica e di allergie.
Fra
i 26 allergeni del profumo ve ne sono alcuni a cui prestare più
attenzione: Alpha isomethyl ionone, Buyhylphenyl methylpropional, Hydroxyisohexil
3-cyclohexene carboxaldeidhe
(BMHCA). Quest’ultima molecola è di origine sintetica ed è conosciuta anche con
il nome di Lilial; ha un’aroma floreale di mughetto, lillà e note di ciclamino.
Il Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori ritiene che “BMHCA non
sia sicuro come ingrediente di fragranza, sia nei prodotti da risciacquo sia in
quelli da non risciacquo. Non è possibile trarre conclusioni sulla
mutagenicità. BMHCA rappresenta un rischio di sensibilizzazione cutanea
nell’uomo”.
CONSERVANTI
La lista dei conservanti-antimicrobici a cui
prestare attenzione è lunga.
Partiamo dal Triclosan, ammesso al 3% come
antisettico-antibatterico cutaneo; lo troviamo negli igienizzanti in gel per le
mani, nei saponi liquidi igienizzanti, nei deodoranti, colluttori, dentifrici e
nei prodotti per la pelle grassa. Ha un pessimo impatto ambientale e sulla
salute umana: è stato trovato in tracce nel plasma e nel latte materno. È
inserito nella lista dei possibili disgregatori endocrini.
I Parabeni e loro Sali sono conservanti
ammessi a varie concentrazioni: Methylparaben ed Ethylparaben 0,4% per singolo
estere e 0,8% se miscelati; Propylparaben e Buthylparaben 0,14% l’utilizzo di
questi ultimi due conservanti è vietato nelle creme destinate ad essere
applicati nell’area del pannolino al di sotto dei 3 anni. In generale i
parabeni sono irritanti.
Gli isotiazolinoni (Methylchloroisothiazolinone e Methylisothiazolinone) sono conservanti dal forte potere
sensibilizzante, pensate che la loro massima quantità ammessa come miscela è
0,00015% (15 parti per milione) e vengono utilizzati nei patch test!
Formaldeide e cessori: usati come conservanti, attenzione perché la formaldeide oltre ad
essere irritante è stata classificata dall’Unione Europea con pericolo H351
ossia “sospettato di provocare il cancro”.
ANTIOSSIDANTI
Sono additivi che, come nei cibi, evitano ad esempio
l’irrancidimento dei grassi vegetali. In cosmesi si usano varie sostanze tra
cui BHA e BHT, antiossidanti sintetici. Ci sono dubbi soprattutto per il BHA
per un suo possibile ruolo come disgregatore endocrino.
ALLUMINIO
COLORANTI PER
CAPELLI
ad ossidazione a base di Paraphenylendiamina e Resorcinolo.
Che
fare?
Appoggiamoci
a marchi certificati eco-bio, evitiamo in primis profumi ma soprattutto auto
produciamo cosmetici in casa: non è impossibile, anzi è molto semplice e
divertente!
ALIMENTAZIONE &
MCS
Pochi
consigli pratici ma utilissimi per un mangiare sano:
·
Leggiamo
l’etichetta alimentare, attenzione agli additivi in generale (conservanti,
coloranti, antiossidanti)
·
Scegliamo
un cibo biologico
·
Compriamo
verdura e frutta di stagione presso aziende o cooperative sociali che lavorano
con metodi biologici. In questo modo riduciamo la filiera, riduciamo costi e
consumi e favoriamo le attività del territorio.
·
Appoggiamoci
a gruppi di acquisto
·
Autoproduciamo
i nostri alimenti, non serve poi molto tempo, basta un po’ di organizzazione comunque
è un investimento per la salute.
Per
saperne di più sulla MCS:
https://it-it.facebook.com/groups/mcsveneto/
(Comitato Veneto Sensibilità Chimica Multipla) comitatomcs@gmail.com
http://www.associazioneadas.com
Associazione Difesa Ambiente Salute Onlus
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