lunedì 6 febbraio 2017

MCS (MULTIPLE CHEMICAL SENSITIVITY) SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA ... COSMETICI & ALIMENTAZIONE


Anni fa, al termine di un laboratorio di cosmesi naturale, sono stata avvicinata da una giovane ragazza che ha iniziato a parlarmi della sua particolare sensibilità verso alcune sostanze chimiche presenti nei detergenti per la casa, nei cosmetici, nei cibi e nell’ambiente in generale.
Mi raccontava di come, sin da piccola, le accadesse di svenire dopo aver annusato odori particolari o come la sua pelle si infiammasse al contatto con alcuni cosmetici.
Era la prima volta che sentivo parlare di Sensibilità Chimica Multipla (MCS) e rimasi molto colpita dalla forza di volontà di questa ragazza che, da sola, aveva iniziato a studiare la sua particolare sensibilità e a testare le sostanze che le creavano problemi per poterle evitare, e quindi, modificare il suo stile di vita e a trovare soluzioni alternative alla chimica di sintesi.


MCS: malattia o non malattia? Questo il dilemma …
La Sensibilità Chimica Multipla ha svariate definizioni, ad esempio “Malattia ambientale” , “Ipereattività a sostanze chimiche”, “Malattia ambientale da incapacità dell’organismo ad adattarsi a prodotti chimici contenuti in cosmetici, carburanti, fumi di scarico, additivi presenti nei cibi”.
In Italia, il Sistema Sanitario Nazionale non riconosce la MCS come malattia e la considera una “Intolleranza Idiopatica”, cioè una “Intolleranza senza una causa definita, dovuta all’esposizione a sostanze chimiche generalmente tollerate da altri individui”. Viene anche chiamata “Sindrome della fatica cronica” e “Sindrome della Guerra del Golfo” (la MCS è stata sviluppata da oltre il 30% dei soldati coinvolti nell’operazione Desert Storm).
Alcune regioni italiane hanno iniziato negli ultimi anni a riconoscere questa patologia: In Veneto ad esempio la MCS è stata riconosciuta nel 2013 come “Patologia rara” ma ad oggi non sono ancora stati applicati i decreti attuativi.
Non c’è una definizione univoca e non ci sono nemmeno protocolli ufficiali ed il Ministero della Salute afferma semplicemente che “la sindrome potrebbe essere legata a una condizione di suscettibilità individuale piuttosto che alla tossicità delle sostanze”.

MCS: alcuni dati
L’età di insorgenza della MCS è dai 18-20 anni le statistiche indicano più colpite, le persone di sesso femminile per oltre l’80% del totale rapporto donne - uomini è 3:1. L’evoluzione della malattia è graduale, da lievi alterazioni fino ad arrivare, nei casi più gravi, a deficit fisici importanti ed isolamento sociale con compromissione della qualità della vita.
Uno studio australiano stima che i malati di MCS siano il 4% della popolazione mondiale; negli Stati Uniti il 15% della popolazione ne è affetto ed è considerata una malattia invalidante; l’OMS l’ha inserita nell’International Classification of Deseases (ICD-10) sotto il codice T 78.4 come “allergia non specifica”. Il Prof. Ugazio, professore emerito in patologia generale indica come percentuale mondiale il 30%.
In Italia non ci sono studi epidemiologici in grado di quantificare quanti malati di MCS ci siano attualmente e quanti nuovi casi ci siano all’anno; ma un dato del Ministero della salute indica una percentuale che va dal 3 al 6% della popolazione che risulta essere sensibile a sostanze chimiche presenti nell’ambiente.

MCS: sintomi
Le persone affette da MCS, prima di arrivare ad una diagnosi precisa, percorrono molte strade diverse che le vede passare da un medico e da un esame all’altro, per poi essere indirizzati anche verso psichiatri o psicoterapeuti in quanto, alcuni medici, concludono persino che la malattia potrebbe essere di origine psicosomatica.
La sintomatologia è variabile e sono descritti più di un centinaio di sintomi associati alla MCS; chi ne è affetto prova nausea, dolori muscolo scheletrici diffusi, tachicardia, affaticamento, difficoltà respiratoria e spesso bruciore in tutto l’apparato respiratorio e la mucosa orale: le gengive, le narici, le prime vie respiratorie letteralmente “bruciano” come se fossero stati messi a contatto con acqua bollente. I sintomi si evidenziano anche a livello cutaneo con secchezza, prurito, rossori improvvisi, orticaria.
Spesso le persone con MCS sono costrette ad utilizzare una mascherina che copre il naso e la bocca e, nei casi estremi, ad avere con sé una bomboletta di ossigeno.

MCS: cause
Alcuni studi genetici sono riusciti a individuare uno dei principali enzimi coinvolti, il Glutatione Transferasi, un enzima che detossifica dai metalli pesanti introdotti con la dieta o con alcuni farmaci ed in generale detossifica da xenobiotici, cioè sostanze chimiche estranee al sistema biologico, si tratta di contaminanti ambientali, agenti cancerogeni, sostanze che si formano con la cottura dei cibi, alcol, additivi chimici, etc.
In generale possiamo affermare che l’enzima Glutatione è l’agente detossificante più efficace che il corpo umano possieda.
Le persone affette da MCS mostrano anche un accumulo di sostanze tossiche nelle cellule, un deficit di acidi grassi polinsaturi e una carenza di vitamina D.

MCS: sostanze coinvolte
Lo scatenamento della crisi avviene per contatto, ingestione e inalazione, anche di piccolissime dosi di sostanze, che normalmente sono tollerate dalla maggior parte delle persone e che sono di uso comune e quotidiano.
Le sostanze a cui le persone con MCS mostrano una elevata sensibilità sono molteplici ma quelle maggiormente coinvolte sono: gas di scarico, vapori di benzina, fumo di tabacco, di stufa e di combustione in genere, vernici – pitture, esposizione a metalli, tessuti, prodotti per l’igiene della casa (candeggina, ammorbidenti, detergenti, detersivi per stoviglie e bucato) compresi profumatori per ambienti di qualsiasi tipo, cosmetici (tra cui profumi, deodoranti, creme, prodotti per i capelli, etc.) farmaci, pesticidi - fertilizzanti, alimenti (tra cui additivi) ma anche luce artificiale (neon), campi elettromagnetici.

MCS & COSMETICI
Le persone affette da MCS devono iniziare ad utilizzare prodotti cosmetici controllati e possibilmente certificati, privi di alcune sostanze dall’elevato potere sensibilizzante ed allergizzante. Si tratta di sostanze a cui dovremmo tutti prestare molta attenzione per l’impatto sulla nostra salute.
Ricordiamoci che la nostra pelle viene in contatto fin dalla più tenera età con molti cosmetici (pasta lenitiva, sapone per il bagnetto, talco,…) che contengono spesso profumo: facciamo attenzione perché si potrebbero sviluppare in età adulta dermatiti ed allergie.
Le statistiche ci dicono che ogni giorno una donna utilizza 12 cosmetici (l’uomo 6), entrando in contatto con 126 sostanze diverse.
Ma cosa sappiamo su queste sostanze? E qual è il loro effetto combinato? Restano sullo strato corneo o riescono a penetrare all’interno della cute?
Quando dobbiamo comprare un cosmetico difficilmente riusciamo a decifrarne l’INCI ossia la lista degli ingredienti: nomi scritti in latino (es. paraffinum liquidum, cera alba), inglese (es. Sodium laureth sulfate, Imidazolidinyl urea), e presenza di acronimi (BHA, PEG, PPG, DMDM Hydantoin).
Fra questi ingredienti ve ne sono alcuni a cui dobbiamo prestare molta attenzione perché sono fortemente irritanti e sensibilizzanti. Vediamoli:

PROFUMO – ALLERGENI DEL PROFUMO
La maggior parte dei cosmetici presenti in commercio contiene profumo “Parfum”… ma cosa si cela dietro questo nome? Quante molecole sono state utilizzate per creare quella determinata fragranza? Sicuramente più di una. E fra queste molecole ne son state identificate 26, naturali o sintetiche, dotate di potere allergizzante che vanno scritte al di fuori della parola Parfum, se utilizzate.
Sicuramente le persone con MCS devono evitare qualsiasi tipo di profumo soprattutto sintetico ma facciamo attenzione anche alla pelle dei bambini: molti dermatologi sconsigliano l’utilizzo di cosmetici profumati in tenera età per evitare che la pelle si sensibilizzi e che, un domani, si manifestino casi di dermatite atopica e di allergie.
Fra i 26 allergeni del profumo ve ne sono alcuni a cui prestare più attenzione: Alpha isomethyl ionone, Buyhylphenyl methylpropional, Hydroxyisohexil 3-cyclohexene carboxaldeidhe (BMHCA). Quest’ultima molecola è di origine sintetica ed è conosciuta anche con il nome di Lilial; ha un’aroma floreale di mughetto, lillà e note di ciclamino. Il Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori ritiene che “BMHCA non sia sicuro come ingrediente di fragranza, sia nei prodotti da risciacquo sia in quelli da non risciacquo. Non è possibile trarre conclusioni sulla mutagenicità. BMHCA rappresenta un rischio di sensibilizzazione cutanea nell’uomo”.

CONSERVANTI
La lista dei conservanti-antimicrobici a cui prestare attenzione è lunga.
Partiamo dal Triclosan, ammesso al 3% come antisettico-antibatterico cutaneo; lo troviamo negli igienizzanti in gel per le mani, nei saponi liquidi igienizzanti, nei deodoranti, colluttori, dentifrici e nei prodotti per la pelle grassa. Ha un pessimo impatto ambientale e sulla salute umana: è stato trovato in tracce nel plasma e nel latte materno. È inserito nella lista dei possibili disgregatori endocrini.
I Parabeni e loro Sali sono conservanti ammessi a varie concentrazioni: Methylparaben ed Ethylparaben 0,4% per singolo estere e 0,8% se miscelati; Propylparaben e Buthylparaben 0,14% l’utilizzo di questi ultimi due conservanti è vietato nelle creme destinate ad essere applicati nell’area del pannolino al di sotto dei 3 anni. In generale i parabeni sono irritanti.
Gli isotiazolinoni (Methylchloroisothiazolinone e Methylisothiazolinone) sono conservanti dal forte potere sensibilizzante, pensate che la loro massima quantità ammessa come miscela è 0,00015% (15 parti per milione) e vengono utilizzati nei patch test!
Formaldeide e cessori: usati come conservanti, attenzione perché la formaldeide oltre ad essere irritante è stata classificata dall’Unione Europea con pericolo H351 ossia “sospettato di provocare il cancro”.

ANTIOSSIDANTI
Sono additivi che, come nei cibi, evitano ad esempio l’irrancidimento dei grassi vegetali. In cosmesi si usano varie sostanze tra cui BHA e BHT, antiossidanti sintetici. Ci sono dubbi soprattutto per il BHA per un suo possibile ruolo come disgregatore endocrino.

ALLUMINIO

COLORANTI PER CAPELLI ad ossidazione a base di Paraphenylendiamina e Resorcinolo.

Che fare?
Appoggiamoci a marchi certificati eco-bio, evitiamo in primis profumi ma soprattutto auto produciamo cosmetici in casa: non è impossibile, anzi è molto semplice e divertente!

ALIMENTAZIONE & MCS
Pochi consigli pratici ma utilissimi per un mangiare sano:
·           Leggiamo l’etichetta alimentare, attenzione agli additivi in generale (conservanti, coloranti, antiossidanti)
·           Scegliamo un cibo biologico
·           Compriamo verdura e frutta di stagione presso aziende o cooperative sociali che lavorano con metodi biologici. In questo modo riduciamo la filiera, riduciamo costi e consumi e favoriamo le attività del territorio.
·           Appoggiamoci a gruppi di acquisto
·           Autoproduciamo i nostri alimenti, non serve poi molto tempo, basta un po’ di organizzazione comunque è un investimento per la salute.

Per saperne di più sulla MCS:
https://it-it.facebook.com/groups/mcsveneto/ (Comitato Veneto Sensibilità Chimica Multipla) comitatomcs@gmail.com

http://www.associazioneadas.com Associazione Difesa Ambiente Salute Onlus



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