domenica 15 novembre 2015

MAPPA 3D DELLA CUTE: PERSISTENZA DEI COSMETICI SULLA PELLE

Un gruppo di ricerca internazionale ha messo a punto delle mappe 3D della
pelle per evidenziare la connessione tra cute – specie batteriche – sostanze chimiche persistenti.
Il gruppo di ricerca era composto da ricercatori provenienti dall’università della California, da Brigham and Women’s Hospital di Boston, dall’università del Colorado, da Aarhus in Danimarca e Breen in Germania.
Per la prima volta è stato sviluppato un metodo che permette di visualizzare la composizione chimica della cute e la sua composizione microbica, in particolare è stato studiato lo strato corneo (strato più esterno dell’epidermide) formato da lamelle cornee (corneociti) di forma appiattita, disidratate e ricche di cheratina.
Il team ha analizzato la pelle di due soggetti volontari sani, un uomo ed una donna, e per ciascuno sono stati raccolti circa 400 campioni da differenti siti della metà longitudinale del corpo. I due volontari si sono astenuti dalle pratiche igieniche per 3 giorni: non dovevano usare prodotti detergenti, creme e deodoranti.
I campioni successivamente raccolti, sono stati analizzati mediante cromatografia liquida ad alta prestazione e mediante spettrometria per identificare metaboliti vari e proteine; per identificare le specie batteriche i campioni sono stati sottoposti ad analisi di sequenziamento del DNA ribosomale microbico. Successivamente con il software MATLAB sono stati utilizzati i dati per costruire i modelli topografici 3D che illustrassero le molecole chimiche presenti e le specie microbiche.


DATI EMERSI
  • L’80% delle molecole presenti sullo strato corneo non è ancora identificabile
  • L’8% delle sostanze corrisponde a ingredienti cosmetici
  • Lo 0,5% corrisponde a lamelle cornee e a tessuti di natura umana
  • L’1% corrisponde a specie batteriche


PERMANENZA DI COSMETICI SULLA PELLE
Dai dati si evidenzia il fatto che gli ingredienti dei cosmetici persistono sullo strato corneo in modo duraturo, soprattutto considerando il fatto che i volontari si sono astenuti dalle pratiche igieniche per 3 giorni antecedenti al campionamento.
Le nostre pratiche cosmetiche quotidiane lasciano tracce molecolari sulla pelle.
Le sostanze ritrovate sono:
  • C12 lauryl ether sulfate: tensioattivo conosciuto come SLES (derivato per etossilazione dal SLS = dodecilsolfato di sodio) presenti nei prodotti detergenti. Tale sostanza è stata riscontrata nel capo del volontario maschile.
  • Cocamidopropylbetaine: tensioattivo anfotero presente nei prodotti detergenti. Tale sostanza è stata ritrovata nel capo di entrambi i volontari.
  • Avobenzone (Butyl Methoxydibenzoylmethane) ed Octocrylene: filtri solari chimici, il primo per gli UVA ed il secondo per gli UVB. Sono stati riscontrati nel volto e nel petto della volontaria donna. I filtri solari sono presenti nelle creme protettive da giorno
  • Propylene glycol: i Glicoli sono sostanze ad azione solvente, umettante e blandamente antimicrobica. La sostanza, il Propylene glycol, è stata trovata nell’ascella del soggetto volontario femminile.



CONCLUSIONI
Con le mappe 3D è possibile ricostruire il comportamento “cosmetico” di un individuo: sulla pelle restano ancorate alcune molecole che possono influenzare la comunità microbica dell’epidermide.
Ricordiamo che la microflora cutanea (costituita principalmente da Gram + saprofiti) è fondamentale per la salute della pelle in quanto ci aiuta a difenderci da microrganismi patogeni (Gram -) che vorrebbero colonizzare la nostra cute. Un’alterazione di tale microflora cutanea può portare a patologie.

È importante utilizzare cosmetici formulati con ingredienti sempre più naturali, eudermici e nutrienti per la pelle.
Attenzione soprattutto per coloro che hanno la pelle sensibile e reattiva!

Impariamo a leggere le etichette e affidiamoci a enti certificatori ecobio.

Per maggiori dettagli è possibile leggere l' ARTICOLO INTERO _ FULL TEXT

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